Uno sguardo indietro salendo al Pra

La conca del PraLa conca del Pra

Con scarponcini da trekking

In automobile fino a Villanova. Dislivello da Villanova 500 m. Tempo salita 2 ore. Stagione preferita: estate o inverno con le ciaspole.

La conca del Pra è l'itinerario escursionistico per eccellenza della Val Pellice. Solo dopo essere stati al Pra si può dedicare il proprio tempo a esplorare le altre mete naturalistiche della valle.

Per evitarvi il triste spettacolo di qualche vettura che arranca sulla ripida carrozzabile vi proponiamo di effettuare la gita in un giorno feriale, quando, notoriamente, i cultori delle quattro ruote si limitano a scorazzare alle quote più basse.

La vostra macchina la potrete lasciare comodamente nei pressi di Villanova, l'ultima borgata di fondovalle a 1.223 metri. Intorno al borgo confluiscono vari rivi immissari del Pellice; la sensazione è di una zona molto ricca di acqua e il tumultuoso torrente vi accompagnerà per tutto l'itinerario. In qualche tumpi , vasca naturale creata dai massi portati dal fiume, i meno freddolosi potrebbero persino azzardare un bagno.

Lasciata la vettura sul primo tratto della carrozzabile sterrata, il piccolo parcheggio di Villanova è sempre pieno, ritornate giù e attraversate il borgo. Dopo una bella vasca con fontana (riempire la borraccia) vi troverete di fronte a due alternative: percorrere la mulattiera, dove fino a qualche anno fa ci si arrampicava insieme ai muli degli Alpini, o fare il sentiero dell'inverso. Vi consigliamo di fare quest'ultimo e di tenervi la mulattiera-alcuni pezzi di strada sterrata- per il ritorno .

Fatti cento passi dalla fontana scendete verso il ponte di legno ed iniziate il sentiero segnalato da un cartello di legno e poi dai segnavia bianchi e rossi.

Il percorso è molto vario e mai troppo stancante. Nei mesi giusti potrete farlo mangiando lamponi selvatici e fragoline di bosco che crescono spontanee.

Spesso si cammina sotto un rado bosco di larici e quindi l'ombra è assicurata. Qualche passaggio più difficile tra le rocce toglie la noia, volendo è possibile fermarsi accanto alle splendide polle di acqua e alle cascate del torrente.

Dall'altro lato del torrente vedrete la polverosa strada sterrata e i resti del Forte di Mirabuc. A questo proposito, non aspettatevi mura o torri merlate. A dire il vero, è scomparso anche il cartello che indicava il luogo, e così il residuo muretto a secco dell'antica fortificazione risulta del tutto invisibile.

Dopo circa due ore arriverete alla conca del Pra. La vista sul pianoro è davvero spettacolare. La conca pianeggiante è ampia e su un rasato prato di montagna sono disposti elegantemente vari boschetti di larici. Sui due lati si stagliano ripidi versanti boscosi mentre il fondovalle è chiuso da una catena rocciosa di vette.

Al Pra troverete un bel rifugio (Willy Jervis) e due piccoli agriturismi dove poter anche mangiare su prenotazione .

Fare pic-nic o bivaccare in questo luogo è un'esperienza estremamente piacevole e può meritare la fatica prodotta dai 500 metri di dislivello. I più irrequieti potranno invece considerare la conca del Pra come una base di partenza per delle escursioni più impegnative.

In poco meno di due ore, salendo sulla destra del Rifugio Jervis arriverete al Colle della Croce sul confine francese. Dalla parte opposta del vallone parte la strada che, girando attorno al giardino botanico Bruno Peyronel, e passando per il rifugio del Col Barant, arriva nella Comba dei Carbonieri. Proseguendo verso il fondo del vallone, attraversato l'alpeggio di Partia d'Amunt, potrete raggiungere il Lago Lungo, al Rifugio Granero e tentare la facile scalata del Monte Granero, la vetta più alta della zona con i suoi 3.171 metri

Dalla cima del Granero la vista è grandiosa sul Monviso e su tutto l'arco alpino occidentale.

Tutte le montagne intorno al Pra sono ricche di stelle alpine, di artemisia da cui si ricava il liquore Genepì, e di marmotte e stambecchi. Vi consigliamo la gita in tarda primavera-inizio dell'estate perché la zona ha una ricchezza botanica eccezionale e in questa stagione potrete trovare fiorite tutte le principali specie di erbe alpine.

Al ritorno potrete percorrere la strada sterrata, incontrerete alcune scorciatoie ai tornanti che rispettano il vecchio tracciato della mulattiera. Vi consigliamo di avventurarvi in questi sentieri per togliervi dalla polvere e ritornare a contatto con il rado bosco.Una pausa è consigliata al ponte che attraversa la cascata del Pis. Ci sono dei bei prati quasi in piano nel rado bosco di larici attraversati dall'emissario al torrente principale. Sulla parete a destra della cascata è tracciata una via di roccia.

All'altezza del già citato Forte di Mirabuc, riconoscibile per l'unico tratto di strada in cemento con basso parapetto di legno, potrete prendere la mulattiera che vi porterà rapidamente su Villanova.
 
Salendo sul sentiero dell'inverso